mercoledì 24 giugno 2009

LEGGETE LA NOTIZIA CHE HO RIPORTATO DI SEGUITO....ROBA DA NON CREDERCI!!!!!

Incredibile, ma vero......Un reality show sulla PROCREAZIONE!!!!

Non immaginate neanche che notizie si trovano sul web...L'ultimo nato fra i reality, dall'emblematico titolo Mettimi incinta, arriva dall'Inghilterra e infrange un tabù sacro: la procreazione. Mille uomini si contenderanno le attenzioni di una donna che dovrà scegliere tra i concorrenti il padre del suo primo figlio. Ma il prescelto dovrà superare la prova più dura: "la gara dello sperma". A sfidarlo un uomo geneticamente compatibile con la donna. I telespettatori seguiranno i mille concorrenti in competizione per aggiudicarsi l'utero della futura mamma per sei settimane. Le prove metteranno in risalto personalità, aspetto, prestanza fisica e status sociale.
E c'è da giurarci: l'occhio della telecamera andrà fino in fondo. Grazie, infatti, ad una nuova tecnologia tedesca, i telespettatori seguiranno il percorso dello spermatozoo "vincitore" fino alla cellula uovo della donna. "Mettimi incinta" ha già sollevato una bufera di polemiche da parte delle associazioni anti-abortiste che l'hanno definito una sorta di prostituzione. "Se il bambino venisse poi a sapere di essere stato o stata concepita non per amore ma per un programma televisivo le conseguenze psicologiche sarebbero estremamente dannose", ha spiegato un portavoce dell'organizzazione Life. Secondo i produttori però il programma potrebbe avere un alto interesse scientifico. "C'è un grandissimo apporto scientifico nel programma. La società ha sottolineato inoltre che i dettagli del programma sono ancora provvisori e che si tratta di una delle tante idee proposte durante l'incontro annuale, ma che non è ancora stata commissionata per la produzione. Brighter Pictures, che fa parte del gruppo Endemol, responsabile della produzione del Grande Fratello, aveva già attratto una serie di critiche per via di un programma in cui alcuni contendenti uomini si sfidavano per conquistare una bella ragazza per poi scoprire che si trattava di un transessuale.
C'è da rimanere senza parole. Ricordiamoci, e lo ripeto per l'ennesima volta, che quello che in questo preciso momento ci sembra assurdo, nel mondo dei reality domani potrebbe essere realtà.
Già al giorno d'oggi sono sempre più i bambini che nascono per l'egoismo, narcisismo e menefreghismo delle mammine emancipate. Ma questo mi pare veramente troppo!
Qui siamo davvero a livelli inauditi, e posso solo immaginare cosa sarebbe successo se la cosa fosse stata a ruoli ribaltati (non un granchè dato che praticamente ormai ogni donna è bisessuale o lesbica).
E c'è da dire che questa notizia del reality show "mettimi incinta" viene ritenuta da molti una cosa interessante.
L'uomo e' un'animale, animale il cui cervello ha raggiunto un'alto stadio di sviluppo. Quando osservo i comportamenti di massa di noi uomini, non posso far altro che confrontarli con altre societa' di animali che definiremmo meno evoluti, ma sempre di animali si tratta. E in fondo per certe cose, a quanto pare, non e' che il cervello serve poi a tanto.

venerdì 12 giugno 2009

Intervista di Pino Scotto sui Reality

L' "accesa" opinione di Pino Scotto sui reality-spazzatura che occupano ampi spazi televisivi, limitando quelli che dovrebbero essere momenti dedicati all'istruzione, all'educazione ed all'inserimento dei giovani in contesti ricchi di valori quali la libertà ed il rispetto reciproco.

lunedì 1 giugno 2009

La polemica sul reality per baby genitori

Si chiama Erwachsen auf Probe (Test di maturità o anche Adulti alla prova ) e racconta le peripezie dei teen-agers che si trovano improvvisamente genitori. Il reality, che debutterà sugli schermi tedeschi il tre giugno prossimo, ospiterà in studio quattro coppie di giovanissimi che per quattro giorni (e notti) saranno impegnati con i "loro" bebè, cioè altrettanti neonati "prestati" dai loro genitori naturali.
La coppia che dimostrerà di essere più abile a cambiare pannolini, a restare sveglia per intere notti e a nutrire con pappe i neonati sarà quella che uscirà vincitrice dalla competizione. In attesa della partenza lo show ha già scatenato un inevitabile coro di proteste. L'associazione delle ostetriche tedesche ha definito il reality "una nuova forma di prostituzione", la Federazione nazionale per la protezione dell'infanzia sostiene che "il programma mette a repentaglio la salute fisica dei più piccoli". Ancor più duri i rappresentanti della Chiesa protestante secondo cui la tv ormai "ha chiaramente superato qualsiasi limite di decenza", mentre una schiera di politici che fanno parte della Commissione per l'infanzia del Parlamento tedesco ha parlato di una "irresponsabile strumentalizzazione dei bambini".
Il reality show ha suscitato anche l’ira del ministro della famiglia tedesco, Ursula von der Leyen che, in un’intervista al settimanale Spiegel, chiede di bloccare il programma o di cambiarne completamente la struttura.
''Ci si chiede per tutto il tempo: cosa ne è dei bambini? Dove sono i loro diritti?", spiega la Leyen. Dal canto suo, la Rtl non intende ritoccare ne' il palinsesto ne' il format, importato dalla Gran Bretagna. Secondo l'emittente, lo show vuole appoggiare e informare le minorenni che rimangono incinte. L’esponente conservatore ha però commentato che, in Germania, questo problema si affronta già nelle scuole, per cui la pretesa pedagogica del programma risulta ''esagerata''.
L'emittente si è difesa spiegando che bambini e bebè saranno seguiti 24 ore su 24 da un'equipe di medici e psicologi, sottolineando che per l'intera serie i genitori naturali dei bebè - se vorranno - potranno interrompere "l'esperimento" in qualsiasi momento. "Tutte queste critiche mi sembrano infondate", dichiara Franz Rendez, portavoce di Rtl al sito web del settimanale Der Spiegel. I pargoli, continua Rendez, "saranno al sicuro come in un asilo nido".
Molti psicologi, tuttavia, hanno affermato che tutte le ore passate in trasmissione produrranno grande stress nei più piccoli e le drammatiche conseguenze di questa scelta potrebbero manifestarsi col passar degli anni sulla psiche dei bambini.
Come avrete notato dai bamboccioni ai "bambini in prova" il passo è drammaticamente breve.

giovedì 28 maggio 2009


Insomma, tirando le somme di quello che abbiamo detto finora, i reality sembrano essere la somma perversa di tutti i mali: istigano all’esibizionismo svergognato, indulgono in una rappresentazione stereotipata dei ruoli sociali, propongono modelli d’interazione basati sulla competitività a tutti i costi. Non solo. In linea con la tipica differenziazione dei prodotti di un’economia di mercato, i reality si sono negli anni moltiplicati a dismisura, al fine di toccare le molteplici corde di molteplici pubblici.
Ma i reality sono davvero il prodotto più becero e diseducativo della cultura popolare? Io ero convinta di questo, leggendo le tante critiche che circolano...
Secondo Steven Johnson, – autore di un fortunato libro dal titolo “Tutto quello che fa male ti fa bene” – invece, anche i reality show ci rendono più intelligenti.
Il bello dei reality è che sono simili ai videogiochi. I reality show - spiega Johnson - forniscono l’estrema testimonianza del dominio culturale dei videogiochi in questo momento storico. Così come nei videogiochi, in un reality le dinamiche di gioco non sono mai del tutto prevedibili. C’è una parte di trama, ovviamente - ma le regole dell’interazione tra i partecipanti rispondono all’imprevedibile alea della chimica delle personalità.

E allora il piacere di chi guarda sta insomma nell’osservare altri esseri umani che cercano disperatamente di orientarsi in un contesto in cui non esistono strategie vincenti a priori. Ingrediente chiave, proprio il lavorio più o meno strategico volto a scandagliare le regole del sistema per trovare punti deboli e opportunità.
E chi guarda, poi, partecipa con monologhi interiori del tipo “se fossi stato lì, mi sarei comportato in questo modo”. Monologhi che diventano spesso materiale di conversazione e di discussione. In un certo senso ci costringono a riflettere sui nostri comportamenti e i nostri valori.
Infine, molti reality si svolgono nelle più artificiali delle ambientazioni e spesso con svolte narrative decise dall’alto, artificiali anch’esse. Ma nonostante questo possiedono – conclude Johnson – sprazzi di autenticità emotiva, cui si deve buona parte del loro successo. Seducente è proprio l’autenticità non filtrata del linguaggio non verbale: l’occhiata rivelatrice, il breve sguardo di incredulità, uno sguardo accigliato rapidamente cancellato dal viso.
Una autenticità effimera, però.
Che di solito svanisce velocemente nella consapevolezza che la telecamera, da qualche parte, c’è.
Una autenticità da frazione di secondo. Che in fondo, però, ci basta - a confronto con le piccole grandi bugie dell’altra tv.
Anche il reality, pare, quindi, avere dei lati "quasi positivi"...Aspetto commenti, cosa ne pensate???